sabato 2 gennaio 2016

Genoa e Sampdoria sotto la "Lanterna de Zena"



Genova e Sampdoria si dividono la suggestione della stracittadina calcistica più affascinante del campionato nazionale di serie A. Genova è affollata da occasioni di contesa e di rivalsa. Se la "Superba" rossoblù può vantare la sua antichità certificata dall’anno di nascita 1893, a Sampierdarena avvisano che la propria polisportiva è nata due anni prima, pur essendo la ginnastica il core sport della società sportiva che avrebbe poi rappresentato la genesi doriana.

Il derby della Lanterna nasce dopo la guerra, al di là delle prime partite disputate tra il Genoa e l’Andrea Doria e la Sampierdarenese negli anni trenta, dopo la nascita della Sampdoria, ufficializzata nel 1946, tra le scaramucce dei suoi primi patron, Pietro Sanguineti Amedeo Rissotto, i primi due presidenti che si contesero il battesimo della prima presidenza, per titolo di tessera la carica è poi appartenuta e riconosciuta al primo.

La Lanterna de Zena è il faro portuale della “Superba”Costruito nel dodicesimo secolo e ricostruito nel sedicesimo (pochi anni dopo una grande impresa militare proprio dello storico comandante Andrea Doria contro gli invasori francesi), è situato sopra un grande scoglio, ed è il faro più alto del Mediterraneo, secondo soltanto a quello di Île Vierge, Finistéere, località del dipartimento bretone della Repubblica francese. Se la maglia doriana privilegia il simbolo di Genova distinguendolo da quello del “Baciccia” (sullo stemma), il Grifone genoano conserva più intimamente il suo sorvolo immaginario sopra la Lanterna. Ma il dettaglio inganna, perché anche nello stemma genoano il volatile se ne sta sotto la croce rossa in campo bianco. L’ossequio quindi non latita, per entrambe le fazioni.

Il Genoa Cricket and Athletic Club è tra i club sportivi e calcistici più antichi del mondo, annoverato pure nell'International Bureau of Cultural Capitals e ammesso nel Club of PioneersQuesto documentario intitolato L’età dei Pionieri, realizzato dalla Fondazione Genoa 1893, racconta, con la voce narrante di Claudio Onofri, l’origine di quello che oggi è considerato il club calcistico più antico in attività.



Sempre restando in tema di documentari, non merita meno interesse questo lungometraggio documentaristico ricco di interviste e di testimonianze di personaggi vicini alla storia e alla sensibilità delle Due anime della SuperbaIl documentario, scritto e diretto da Andrea Bettinetti, e andato in onda per la prima volta il 30 dicembre 2012, approfondisce la storica rivalità tra le due tifoserie genovesi. Da don Andrea Gallo a Vittorio De Scalzi, autore dell’inno doriano, si susseguono omaggi e aneddoti sul derby della Lanterna.

Prima parte



Seconda parte


 

Il Genoa e la Sampdoria hanno annoverato molti personaggi che hanno fatto la storia del calcio italiano e internazionale. Gli stessi genovesi sono considerati tra i fondatori di altri club importanti. Gli Xeinezes del Boca Juniors devono la loro storia anche a un gruppo di immigrati di origine italiana, che, ai primi del Novecento, fondano la squadra della Bombonera in un quartiere abitato da molti genovesi. Da Zena il soprannome ai calciatori del Boca.

Sulla Sampdoria non mancano citazioni e appartenenze dichiarate di uomini del cinema. Paolo Villaggio non ha mai fatto mistero della sua passione per la Doria. Wong Kar-way, invece, in Angeli perduti assegna al personaggio di una ragazza orientale l’ammirazione per un Ruud Gullit militante nei blucerchiati. Fabrizio De Andrè appuntava quasi in segreto le vecchie formazioni del suo Genoa, la sua squadra del cuore, a tal punto da non riuscire nemmeno a omaggiarla con una canzone, tanto fosse forte il coinvolgimento emotivo del cantautore ligure. Proprio sulla passione di FaberTonino Cagnucci ha scritto e pubblicato, con la casa editrice Limina, il libro Il Grifone fragile”, Fabrizio De Andrè: storia di un tifoso del Genoa, parafrasando l’Amico fragile, storico brano scritto e cantato dal musicista genovese nell’album Volume 8.
  
Franco Scoglio (restando in tema di fari dei porti questo nome pare uno scherzo del destino) una volta ha detto, “Morirò parlando del Genoa”Il “Professore” è andato via parlando di calcio, in particolare proprio del Genoa, in una trasmissione televisiva presso una emittente ligure. L’ex allenatore del Grifone, che non aveva mai fatto mistero del suo amore per i colori rossoblù, ha un malore durante una discussione con il presidente Preziosi, in collegamento telefonico. Da quel malore non si riprenderà più.

Nel silenzio dei giorni di quiete pallonara i cavalli della Villa Centurione Musso Piantelli ancora galoppano, dove, a inizio Novecento, nel 1911, fu costruito lo stadio del quartiere Marassi, diventato il Luigi Ferraris nel 1932, impianto storico luogo di sfide epiche, per grandi onori e per salvezze disperate. Il calcio ai piedi della Lanterna, orientato, talvolta disorientato, alla ricerca della luce di quel faro che ha ispirato artisti e poeti. Nessuno sa per chi tifi, la Lanterna, che, secondo la leggenda, avrebbe visto cadere dalla sua cima il suo progettista, lanciato giù per non ripetere altrove la sua creazione. Nessuno può dire se il faro solitario, che un tempo godeva della compagnia di un faro più piccolo, preferisca il Genoa antico o la Sampdoria divisa tra vecchie origini e nascite più recenti.

Una cosa però può essere notata. Il genoano De Andrè, nella sua celebre Creuza de ma, scrive, in genovese, “Ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria”, che vuol dire “Usciamo dal mare per asciugare le ossa ad Andrea”Se il riferimento dovesse essere al leggendario comandante Andrea Doria, varrebbe la pena ricordare pure che la Sampdoria è nata dalla fusione della Sampierdarenese e dell’Andra Doria. A volte sembra che nelle rivalità siano compresi anche i legami tra i rivali stessi. Ma guai a dirselo.



© Elio Goka

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