mercoledì 15 maggio 2013

Il Genoa dentro il cuore di Faber

Fabrizio De André si è fatto cremare con la sciarpa del Genoa. Si è nascosto il Genoa dentro il cuore. “Ma come, De André tifoso?” È il gusto di rispondere a questo odioso stupore. Come se la cultura non fosse stare con gli occhi aperti in mezzo al mondo. Come se il calcio, un manufatto dell’umanità fatto con i piedi, non fosse arte. Come se non fossero esistiti Meroni, Cantona, Le Tissier, Maiellaro, Garrincha, Vendrame. Come se non fossero giganteschi affreschi umani le curve prima dell’avvento della Tessera del Tifoso, e come se non fosse amore quello che c’è dietro a tutto questo. È come fosse uno scandalo che non si può dire: il calcio come arte e poesia. Il pallone sta dalla parte della vita. De André come nessun altro è stato da questa parte.
Fa scalpore la sproporzione fra quanto scritto sul suo cuore, alla ricerca del suo cuore, e il suo cuore semplicemente rossoblù. È il più grande sgarbo che si possa fare a De André, che spesso trovi nel basso e non nell’alto dei cieli, perché il Grifone, simbolo del Genoa, si mischia con la terra per volare.


Libraio - Maggio 2013

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