martedì 25 marzo 2014

Genoa, Babele, tafferuglio...

"Via Roma, sempre qui stiamo, è un piccolo miracolo. Qui gli stagisti continuano ad archiviare e dentro un armadietto banalmente grigio puoi continuare a trovare tutto, anche le sue letterine a Gesù e quelle a Raffaele Cutolo. Appunti di vita, punti di vista, punti di vita: ci si salva sempre a 27 coi due a vittoria. Il primo appunto che il responsabile di questo ben di dio e degli uomini, il professor Moscadelli, ha archiviato è un foglio bianco: un invito a Fabrizio De André da parte della Segretaria generale del Piccolo Teatro di Milano, Nina Grassi, a sostenere una serie di concerti. Sul verso di questa carta intestata del teatro lirico milanese ci sono scritti undici nomi, in verticale, accanto ad ognuno di loro c’è un numero: Braglia 6,25; Torrente 6,25; Branco 6,40; Ferrari 6; Caricola 6,50; Signorini 6,50; Ruotolo 6,35; Bortolazzi 6,83; Aguilera 6,85; Skuhravy 6,75. Credo di non aver mai visto così da vicino e così su un tavolo una rivoluzione.Che il Genoa sporchi l’Arte Alta, quella ufficiale, mi sembra un sogno. Che il calcio, i piedi, il fango sporchino il cielo, le balconate, le pellicce mi sembra un sogno rivoluzionario. Che il Genoa venga scritto sul verso di un invito al Teatro lirico di Milano mi sembra la messa in vita, la pratica più profonda e sincera del dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. Meglio dell’Age d’or di Buñuel. La rivolta delle periferie romane sognata da Pasolini. Questo è Agit-prop. Utopia realizzata da Brecht dello spettatore che si accende la sigaretta a teatro. Al confronto il dadaismo, la pop art di Warhol appaiono forme imbarazzanti di dilettantismo. Scarabocchi veramente, scarabocchi e basta. Il baffo sulla Gioconda una scorciatoia furba, niente al confronto del 6,85 ad Aguilera sopra l’invito del Teatro lirico milanese. A firma di Fabrizio De André. Questa è arte autenticamente e profondamente popolare. «Parigi, Babele, tafferuglio, mi hai dato il tuo fango e l’ho trasformato in oro». Baudelaire sicuramente sarebbe stato un ultrà che avrebbe tifato Paris Saint-Germain in curva e fatto striscioni per Julien. De André in Gradinata ci andava davvero. Fabrizio De André s’è fatto cremare con la sciarpa del Genoa. S’è nascosto il Genoa dentro al cuore."

Primavera...

Non bussa lei entra sicura