Per Pasolini Roma non fu semplicemente uno scenario cinematografico o un
luogo in cui vivere. Con questa città egli ha avuto una relazione
passionale, fatta di sentimenti misti di amore e odio, di fasi di
attrazione e rifiuto, di voglia di allontanamento e di piacere del
ritorno. Le circostanze difficili del suo arrivo a Roma lo hanno
catapultato in un mondo e in una lingua non suoi, appartenenti ai
sottoproletari delle borgate in cui la precarietà della sua situazione
economica lo costringeva a vivere. Dalla scoperta di questo universo del
tutto nuovo nascerà un'ispirazione potente ed è lì che Pasolini
troverà, senza doverli cercare, i soggetti dei suoi primi romanzi e
film. In seguito, per il Pasolini uomo pubblico e analista instancabile
dell'evoluzione della società italiana, Roma sarà il principale punto di
osservazione, il suo permanente campo di studio, di riflessione e di
azione. Sarà anche il teatro delle persecuzioni che il poeta dovrà
sempre subire da parte dei poteri di ogni genere, e dell'accanimento dei
media che per 20 anni lo trasformeranno nel capro espiatorio, nell'uomo
da demolire, a causa della sua diversità e della radicalità delle sue
idee sulla società italiana.
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